Mettā e Counseling
“Quando
una persona capisce di essere sentita profondamente, i suoi occhi si riempiono
di lacrime. Io credo che, in un senso molto reale, pianga di gioia. È come se
stesse dicendo: «Grazie a Dio, qualcuno mi ascolta. Qualcuno sa cosa vuol dire
essere me».”
Carl Rogers
“Una mente sana è il migliore guadagno.
L’appagamento è la risorsa più preziosa.
Un amico fidato è il migliore congiunto.
Una libertà senza condizioni è la massima
beatitudine.”
Dal Dhammapada
Il Counseling è una
forma di relazione d’aiuto nata in ambito scolastico negli anni ’30 ’40, negli
Stati Uniti, ad opera di Rollo May; l’intento era trovare una strada
percorribile nel contrastare le difficoltà di apprendimento dei ragazzi. Successivamente,
sia i fondamenti teorici, sia gli ambiti di intervento del Counseling, si sono
ampliati notevolmente con l’aiuto di nuovi riferimenti, fino a divenire un’attività
di competenza relazionale volta ad agevolare l’autoconoscenza e lo sviluppo
ottimale delle risorse personali, per migliorare il proprio stile di vita e
renderlo più soddisfacente e creativo.
Il Counselor accompagna
e favorisce lo sviluppo e l’organizzazione delle potenzialità del Cliente; il
Cliente prende in carico sé stesso e il Counselor guida con Empatia e Rispetto
il Cliente a ritrovare la libertà di essere sé stesso.
Carl Rogers, fondatore
della terapia non direttiva e centrata sul Cliente, sviluppa il suo pensiero
sulle basi della psicologia umanistico-esistenziale; egli definisce le modalità
di intervento di Counseling rogersiano, stabilendo tre qualità e/o disposizioni
indispensabili necessarie e sufficienti nel Counselor:
- Accettazione incondizionata: atteggiamento
di ricettività, astensione dal giudizio: ”io ti accetto per quello che sei; tu
hai la libertà di essere ciò che sei ed io non ti porto in nessuna direzione
che tu non abbia ben chiara dentro di te”. Sacralità dell’altro per come è.
- Empatia: la capacità di percepire la
dimensione del cliente come fosse la propria, senza perdere di vista il “come
se...”: ”riesco a mettermi nei tuoi panni e te lo faccio sentire ma non sono
te”.
- Autenticità: essere senza
apparenze o facciate; essere trasparenti, essere davvero se stessi nella
relazione di aiuto piuttosto che cercare di comportarsi da esperti. Ciò
comporta la capacità di riconoscere i propri sentimenti nel loro manifestarsi:
quello che io dico lo devo sentire, mi corrisponde.
Mettā nella filosofia buddhista è la disposizione amorevole,
non condizionata, verso gli altri, che racchiude in sé le tre qualità richieste
dal metodo rogersiano. Il Mettā
si sviluppa attraverso una tecnica di
meditazione, il Mettā Bhāvanā (coltivazione
del mettā), incentrata sul respiro, avente come obiettivo il rafforzamento
della capacità di Compassione; prima ancora di fare pratica di Mettā verso gli altri, si fa pratica verso sé
stessi per sviluppare l’auto-accettazione
e la capacità di vedere con benevolenza se stessi, in un secondo tempo ci si
rivolge verso le persone amate, poi verso gli sconosciuti e infine, la parte
più difficile, verso i propri nemici. Ecco perché la pratica di Mettā può
essere anche una soluzione nella gestione della rabbia, poiché passo dopo passo
conduce al Perdono, attraverso una comprensione profonda ed accettazione, di sé
stessi e di tutti gli esseri.
Mettā è una pratica pacificatoria che contribuisce
al benessere e alla serenità personale e relazionale.
Un atteggiamento di caring verso l’altro è impossibile da parte di un Counselor che non
lo abbia sviluppato attraverso sé stesso, che non si sappia valorizzare, auto-contenersi
e credere nelle proprie potenzialità. Questa attitudine contiene già in sé le
altre due: autenticità ed empatia.
Una persona che ha sviluppato profondamente Mettā,
necessariamente, è una persona congruente ed empatica. Nell’accettazione
amorevole e incondizionata dell’altro è implicita l’empatia, che ha radici ad
un livello ancora più profondo nella pratica e sviluppo della Compassione,
verso sé e verso l’altro.
La pratica e lo sviluppo di Mettā è anche una buona risposta
alle critiche fatte a Rogers sulla improbabilità di coesistenza di un
sentimento di accettazione incondizionata e autenticità. Mettā insegna a
livello profondo che ognuno ha il diritto di essere sé stesso e di vivere
secondo il suo punto di vista; questa disposizione corpo/mente e Anima,
probabilmente, farà da contrappeso al vissuto che ha creato il disagio nel Cliente,
ovvero, a quei vissuti di non accettazione incondizionata operati dalle
principali figure di riferimento che hanno indotto un comportamento finalizzato
ad ottenere tale accettazione, ma che, di contro, hanno allontanato dal vero sé,
provocando quindi disagio nella persona in bisogno.
Sviluppare Mettā ci aiuterà ad essere autenticamente
accettanti e contenitivi e questo aiuterà il Cliente a fruire di una profonda esperienza
riparativa di accettazione e di poterla finalmente introiettare verso sé stesso,
per compiere un primo passo verso la Consapevolezza di sé, indispensabile in un
processo di sviluppo ed evoluzione.
Lucilla Loddi
ArtCounselor
, Agevolatore nella relazione di aiuto, con Diploma Internazionale EAC
conseguito presso la Scuola Superiore di Formazione in Counseling Espressivo e
Arte-terapia A.S.P.I.C di Roma. Formazione in DanceCounseling e DanzaMovimentoTerapia
A.S.P.I.C di Roma.
Iscritta al CNCP (Coordinamento Nazionale Counselor
Professionali) n°2434
Dirigente-istruttore di Yoga UISP/CONI n°121214960
Ha strutturato nel tempo, avvalendosi delle competenze
acquisite nelle diverse esperienze, un percorso esperienziale, individuale e di
gruppo, che utilizza arte, movimento e meditazione concentrata sui centri
energetici della psicofisiologia indiana. Tale percorso esperienziale è volto
al riequilibrio bioenergetico, allo sviluppo interiore e al benessere
psicofisico definito NataRaja Yoga o
YogaDanza.
tel 3202104307
Spazi di pratica a Roma:
Meditazione tutti i giovedì alle
8.30
NataRaja Yoga tutti i mercoledì
alle 19.00
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