sabato 29 settembre 2012

Riflessioni per la pratica in Purnima



« L'Uno, senza gradazioni di colore,si manifesta - attraverso un disegno segreto, multicolore, - effetto del suo molteplice potere [śakti]. - Che l'Essere risplendente, in cui si dissolvono i mondi - e da cui un giorno rinasceranno, - ci conceda la luce dell'intelligenza. »


(da Śvetāśvatara Upaniṣad, IV, 1)

"Chi sono?"... forse è l'unica domanda possibile, che possa aprire un varco verso un sincero percorso di evoluzione spirituale, individuarsi nel qui e ora, realizzare la totale presenza oltre i condizionamenti, le giustificazioni e tutti quegli ostacoli che l'ego pone sulla nostra strada.

Essere totalmente in ciò che accade, nel preciso momento in cui accade, abbandonando il lavorio mentale, essere presenti a se stessi, nel silenzio della propria essenza più intima.

Questo è l'obiettivo della mia sadhana, la mia pratica quotidiana.

Penso inoltre che un vero percorso spirituale, non possa prescindere dalla conoscenza, accettazione, contenimento e integrazione della propria identità egoica.
Un percorso spirituale è un percorso di sperimentazione del Sè, e per giungere al Sè spesso è necessario rompere il guscio/corazza costruito dalle nostre esperienze psicoemotive elaborate dal nostro ego, attive fin dalla nostra esistenza intrauterina. Quelle esperienze che hanno influenzato e costruito la nostra identità sociale, le nostre Maschere/ombra come le definiva Jung o ancora le corazze caratteriali individuate da Reich e in seguito da Lowen, non consapevolizzate, rischiano di farci perdere la nostra vera strada.

Sciogliere condizionamenti e dolori, elaborarli, ci consente l'accesso a quello stato di abbandono e percezione di essere parte di un Tutto, Aham, riconoscersi onda tutt'uno con l'oceano, riconoscere quella scintilla divina dentro di sè, danzare la Vita al ritmo di Spanda, la vibrazione primordiale, una danza cosmica, come quella rappresentata simbolicamente dal dio Shiva Nataraja danzante, nella sua libertà di creare, mantenere e riassorbire l'Universo, espressione giocosa del su spirito (Svātantrya).

Danzerò alla Luna, con questa consapevolezza, nel Silenzio del mio cuore, riconoscendomi nel mio piccolo Sè, quale espressione della creatività divina, piccola onda, parte di un immenso oceano di Conoscenza.

Ayubowan

Lucilla

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